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Come Apple e Google gestiscono i tuoi dati di pagamento? 

Quando si parla di pagamenti digitali, le due aziende più importanti sono Apple e Google. Entrambi offrono un servizio sicuro, ma c’è una grande differenza nella loro filosofia. Mentre Apple mantiene i nostri dati sui dispositivi, Google li elabora su server remoti. In questo blog esamineremo come entrambi gestiscono i dati di pagamento in modo sicuro. 

Come Apple gestisce i pagamenti 

Apple ha semplificato il processo di pagamento grazie all’integrazione con la carta bancaria. Il metodo di pagamento è alimentato da un chip hardware che risiede nel dispositivo iOS e i dati vengono trasmessi direttamente dal dispositivo alla banca.

Ciò significa che non c’è bisogno di inserire i propri dettagli ogni volta che si effettua un acquisto: tutti i dati necessari sono già presenti sul dispositivo e possono essere utilizzati per effettuare rapidamente transazioni sicure.

Inoltre, i dati vengono protetti da un apposito chip hardware che impedisce l’accesso a qualsiasi informazione sensibile. Non solo, ma il chip può anche essere disattivato in caso di furto o smarrimento del dispositivo iOS, rendendolo inutilizzabile per eventuali software malintenzionati o hacker. 

Come Google gestisce i pagamenti 

Gli approcci tra Apple e Google sono diversissimi. Mentre Apple controlla i nostri dati sull’hardware direttamente dal telefono cellulare, Google li controlla su server remoti per poter raccogliere statistiche ed elaborare meglio l’informazione ricevuta dagli utenti Android. Questa strategia consente a Google di generare profitti aggirando le restrizioni imposte da Apple sul mercato dell’applicazione mobile e concentrandosi sul business della pubblicità, basata sugli interessati degli utenti Android (in particolare tramite annunci mirati). 

Conclusioni:

Le strategie adottate da entrambe le società comportano misure di sicurezza eccellenti, ma hanno alla base motivazioni differenti: mentre Apple guadagna vendendo hardware sempre più sicuri tramite prezzi elevati (ma fornendo prodotti di qualità), Google monetizza attraverso la pubblicità mirata, basata sull’analisi della nostra attività online… Un fatto interessante è che entrambi i protocolli siano sicuri ed efficaci, a dimostrazione che non esiste un modello migliore dell’altro. Tutto dipende dalle abitudini e dalle preferenze individuali degli utenti!

 

Categorie: Mobile Vendita